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Mal di schiena, tensioni muscolari, infiammazioni croniche, stress, stanchezza nervosa. La medicina moderna cerca soluzioni sempre più efficaci e personalizzate, e non a caso molte persone stanno riscoprendo pratiche tradizionali come la coppettazione, un trattamento tanto antico quanto sorprendentemente attuale.

Origini millenarie, utilità moderne

La coppettazione (in inglese cupping therapy) è una tecnica terapeutica appartenente alla medicina tradizionale cinese, utilizzata da oltre 2000 anni. Era nota anche nella medicina egizia, greca e araba.

Il principio è semplice ma potente: l’applicazione di coppette (in vetro, silicone o bambù) sulla pelle genera un effetto ventosa che richiama il sangue in superficie, stimola il microcircolo e libera dalle tensioni profonde.

 

Come funziona?

Durante una seduta, le coppette vengono posizionate su specifici punti del corpo, spesso lungo i meridiani energetici o muscoli contratti. Il terapeuta può utilizzare diverse tecniche:

  •  Coppettazione a caldo: si crea un vuoto riscaldando brevemente l’interno della coppetta.
  •  Coppettazione a freddo: si usa un meccanismo manuale o una pompetta per creare la suzione.
  •  Coppettazione dinamica: le coppette vengono fatte scivolare dolcemente, come un massaggio profondo.

La pressione negativa che si crea favorisce:

  • l’apertura dei pori,
  • la mobilizzazione dei liquidi stagnanti,
  • la rimozione delle tossine nei tessuti profondi.

 

 Cosa dice la scienza?

Negli ultimi anni, la coppettazione ha attirato l’attenzione di ricercatori e medici sportivi. Diversi studi pubblicati su riviste accreditate ne confermano l’efficacia in condizioni muscolo-scheletriche, infiammatorie e da stress.

✅ Alcune evidenze:

  • Riduzione del dolore in pazienti con lombalgia cronica e fibromialgia
  • Miglioramento della mobilità articolare e recupero muscolare negli atleti
  • Abbassamento di markers infiammatori e miglioramento della circolazione linfatica

Nel 2016, i segni rossi lasciati dalla coppettazione hanno fatto il giro del mondo quando Michael Phelps, il pluricampione olimpico, ha mostrato i risultati del trattamento sui suoi muscoli. Da allora, la terapia è diventata mainstream anche nello sport professionale.

 A cosa serve?

La coppettazione viene utilizzata in molteplici ambiti, spesso come terapia complementare:

Indicazioni Benefici attesi
Dolori muscolari e articolari Decontrattura, rilassamento, miglior circolazione
Emicranie, cervicalgie, nevralgie Stimolazione del flusso nervoso ed energetico
Stress e ansia cronica Azione sedativa sul sistema nervoso
Stanchezza, insonnia, calo energetico Miglioramento del drenaggio linfatico ed equilibrio dei sistemi interni
Disturbi digestivi e respiratori Attivazione dei meridiani legati a stomaco, polmoni, intestino

 

In alcuni protocolli di medicina integrata, la coppettazione è anche impiegata nel trattamento coadiuvante di disturbi ginecologici e metabolici.

È dolorosa?

No. La sensazione può variare da persona a persona, ma in genere è percepita come una pressione profonda, simile a un massaggio intenso. In alcuni casi, possono rimanere segni rossi o violacei che scompaiono nel giro di pochi giorni: non sono lividi, ma il risultato del richiamo sanguigno locale.

 Controindicazioni e precauzioni

Come tutte le terapie, anche la coppettazione richiede attenzione:

  • Non si applica su vene varicose, ferite aperte o pelle irritata.
  • È sconsigliata in gravidanza e in pazienti con coagulopatie.
  • È fondamentale rivolgersi a operatori qualificati e certificati, capaci di valutare correttamente la condizione del paziente.

Conclusione: un ponte tra tradizione e innovazione

La coppettazione è molto più di una moda orientale o sportiva: è una tecnica completa, naturale e potente, che lavora sul corpo fisico ma anche sui blocchi energetici, psicosomatici e circolatori.

Utilizzata da sola o integrata in percorsi di medicina funzionale e olistica, può favorire un benessere duraturo, ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.